Buongiorno! Ho 29 anni, mio marito 34. Ho ovaie micropolicistiche,
con dosaggi ormonali però perfetti. Ho cicli piuttosto lunghi,
oscillanti fra i 32 e i 40 giorni. Niente acne, nè irsutismo, nè tanto
meno obesità. Ho una bimba di 13 mesi, avuta senza problemi e al primo
tentativo dopo un’amenorrea da stress durata circa quattro mesi (per
un
lutto in famiglia). Dopo il parto mi è rimasto l’utero leggermente
retroverso.
Ora vorremmo cercare il secondo figlio, ma leggendo in
internet mi sono subentrate decine di ansie perchè la micropolicistosi
ovarica è la principale causa di non fertilità di una donna. Però se
ci
sono squilibri ormonali… e invece come devo interpretare il mio
quadro con livelli di tutti gli ormoni perfetti? Il mio ginecologo ha
detto di non preoccuparmi perchè è un quadro ecografico che non desta
preoccupazioni…
Eppure mi chiedo già da ora se mia figlia è stato un
colpo di fortuna che non si ripeterà…
Lei cosa ne pensa? Ritiene che
nel mio caso gli stick ovulatori possano essere d’aiuto focalizzando i
rapporti quando questi diventano positivi?
Oppure è meglio la
temperatura basale o ancora avere rapporti a giorni alterni?
Forse
sarebbe opportuno “mettere a riposo” le ovaie prendendo per qualche
tempo una pillola anticoncezionale oppure no?
Lo so, forse mi sto
facendo delle paranoie inutili ma ci tengo così tanto a questo secondo
figlio…
Grazie,
Cara Daniela, almeno per la condizione che descrive non ci sono
problemi degni di nota in vista di una futura gravidanza.
Se vuole accelerare le cose ed anche per avere un quadro del suo stato
ovulatorio, esegua per qualche mese il monitoraggio ecografico
follicolare per stabilire l’esatto timing ovulatorio. In alternativa o
in associazione può anche usare uno dei tanti stick venduti in
farmacia per identificare i giorni fecondi.
Nel caso in cui l’ovulazione non fosse regolare, il suo medico
valuterà la opportunità di una eventuale induzione. Non si preoccupi
quindi inutilmente.
Un saluto
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento