Anonimo

chiede:

Ho 37 anni all’inizio della gravidanza sono risultata positiva al mycoplasma, ho fatto una cura con iosalide insieme a mio marito. Al controllo sono risultata negativa, alla 28° settimana sono risultata di nuovo positiva e oltretutto sono stata ricoverata per minaccia di parto pretermine e sanguinamento per placenta previa totale centrale. In ospedale ho ripetuto la cura di iosalide, ma al controllo sono risultata ancora positiva. Ora sono alla 33esima settimana e sono veramente spaventata per questa infezione che non vuole passare e per la paura delle possibili conseguenze sul mio bambino, considerando oltretutto l’ansia per la mia patologia riguardante la placenta. Vorrei conoscere quali sono i rischi per il bambino, perché il mio ginecologo continua a dirmi che non devo preoccuparmi, che non è grave, ma me lo diceva anche per ciò che riguarda la placenta previa. Io vorrei sapere come avviene la trasmissione di questa infezione, perché se è vero che avviene solo per via sessuale, per quale motivo a mio marito non è stato prescritto un esame di controllo? È possibile che a lui non ha fatto effetto la cura antibiotica e me lo ha trasmesso nuovamente? Anticipatamente ringrazio

Gentile Signora,

indubbiamente il problema placentare è di una certa rilevanza ma in ambiente attrezzato, ormai in gravidanza più avanzata, potrà essere efficacemente dominato. Il micoplasma colonizza facilmente anche dopo cura e non è provata la sua etichetta di malattia sessualmente trasmessa. Anche se è necessario più di un ciclo di terapia, questo non deve allarmarla, avvertirà i neonatologi di questa presenza. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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