Anonimo

chiede:

Gentile dottore, mi trovo in una situazione che sento alquanto critica,
anche a livello psicologico. Ho 30
anni, sono alla 38a settimana della mia terza gravidanza. Due settimane
fa,
la mia figlia più grande è
tornata a casa dall’asilo con la varicella, malattia che io non ho mai
contratto. A distanza di qualche
giorno, ho fatto gli esami del sangue, da cui sono risultate negative sia
le
Igm che le Igg. Io ho
cominciato a cercare un po’ di letteratura sulla cosa in Internet, con
il
risultato di spaventarmi
oltremodo…. Comunque, le dico che x sicurezza il mio ginecologo mi ha
fatto
cominciare da 4 giorni
con l’aciclovir, ma io mi chiedo: è necessario che io lo assuma se magari
nn
ho ancora contratto la
malattia? E se l’ho contratta, l’assumere il farmaco nn può ritardare la
comparsa dell’esantema? Posso
contrarre la malattia senza manifestarla in maniera evidente, magari a
causa
dell’aciclovir? La mia
seconda figlia è all’inizio dell’eruzione, e io vorrei allontanarla da
casa,
almeno per una settimana,
onde evitare che se nn ho ancora contratto la malattia, io la contragga
ora… Può essere una
soluzione? Posso farmi gli esami del sangue per sapere qualcosa… il mio
ginecologo sostiene che sia
inutile, ma intanto io nn vivo +… Se prendo la varicella, quali rischi
ci
sono che la prenda anche il feto?
E se la prende, allora è meglio che la sfoghi dentro il pancione, oppure
è
consigliabile indurre la
nascita? Questi sono i dubbi che mi assillano maggiormente, la ringrazio
fin
da subito se mi vorrà
rispondere…

Gentile signora Elena, l’embriopatia si ha solamente per infezioni nel
primo e secondo trimestre di gravidanza, quindi per lei è esclusa tale
complicazione. Un grave forma di varicella, con mortalità al 30%, può manifestarsi
per presenza di infezione materna da 5 giorni prima a 2 giorno dopo il
parto. Essendo lei alla 38esima settimana e, sicuramente, non infetta,
si potrebbe pensare anche di anticipare il parto. Auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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