Anonimo

chiede:

Mia figlia di 26 anni, il 14-15 ottobre 2007 ha avuto una
sintomatologia influenzale: lieve febbre, nausea, diarrea e mal di gola. Il 16 ottobre ha effettuato il test di gravidanza che è risultato
positivo.
All’ottava settimana ha effettuato la prima visita ginecologica con
ecografia transvaginale: tutto regolare. Dopo sette giorni in seguito a
perdite ematiche ha effettuato un’altra ecografia di controllo che ha
stabilito la corretta crescita dell’embrione ma ha comunque seguito un
periodo di riposo. Alla dodicesima settimana durante la visita
ginecologica di controllo si sono accorti che il feto era morto da una
decina di ore per cui è stato necessario effettuare un raschiamento e sono
stati consigliati dei controlli: esami del sangue, tampone vaginale e
faringeo. Dall’esame del sangue risulta positivo il valore riguardante
LYSTERIA TIPO 1 E quello ANTICORPI ANTI COXSACKIE A. È dunque possibile che abbia contratto la listeriosi e che questa abbia
provocato la morte intrauterina? Cosa è consigliato fare adesso?

Il 10-15% delle gravidanze, e forse più, esita in un aborto, il più delle
volte per anomalie genetiche casuali del prodotto del concepimento. Questo
significa che molte donne vivranno sulla propria pelle un’esperienza del
genere, senza che si riesca ad individuare una causa specifica. Ora la sua
ipotesi potrebbe anche essere giusta, ma non è possibile esserne certi,
perchè se ho ben compreso l’unica sua sintomatologia risale alla metà di
ottobre scorso. La presenza di anticorpi indica solo la presenza di
immunità. Chieda una visita specialistica presso un ambulatorio di malattie
infettive. Nella mia esperienza, dopo un solo aborto, mi limito ad un
controllo generale e invito a provare con ottimismo una nuova esperienza dopo
qualche mese. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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