Anonimo

chiede:

Gent.mo dottore, mi chiamo
Federica, ho 33 anni e sono alla 9a
settimana di gravidanza. A seguito
del toxotest di routine fatto 10 giorni
fa è risultato “positivo alto”
il livello di IGG e “positivo medio” il
livello di IGM. Questo
risultato era inaspettato perché nel marzo 1999 il
toxotest indicava
il livello di IGG negativo (2.14), mentre il livello di
IGM positivo
(>440) per cui mi era stata diagnosticata la Toxoplasmosi in
atto ed
era stato poi data per scontata la successiva immunizzazione (senza
nessun ulteriore controllo). Oggi ho ritirato il risultato di un nuovo
toxotest con anche il valore dell’avidità degli IGG che risulta 32.7%,
classificato come medio dal dipartimento di virologia di Ancona dove
l’ho
effettuato e che aggiunge nelle note:” i risultati ottenuti
indicano una
infezione acquisita tra i 3 e i 6 mesi precedenti la data
del prelievo”
(quindi da 1,5 a 4,5 mesi prima del concepimento).
Sembrano perciò escludere un contagio dopo la data del concepimento
(18/06/06) ma non si sa esattamente quanto tempo prima sia successo.
Potrebbero esserci dei rischi di contagio per il mio bambino?
Cosa può
significare a questo punto quello “strano” dato del 1999?
Potrei aver
contratto la toxoplasmosi effettivamente nel 1999 ma mantenere
ancora
IGM positivo e una media avidità degli IGG?
Ho letto su internet e sul
vostro forum che una avidità >30% è generalmente
considerata forte,
perché in questo centro virologico viene considerata
media tra 30% e
34%, mentre forte solo >35%?
Sono veramente molto confusa!
Ringrazio anticipatamente

Cara Federica,
esiste la possibilità di reinfezione. Le consiglio di
ripetere il test di avidità in un altro laboratorio. Se venisse
confermato il dato, la probabilità che il bambino abbia problemi gravi
è alta. Ha diverse alternative: può provare a fare l’antibiotico,
l’amniocentesi o, vista la precocità della gravidanza, interrompere
subito la gestazione.
Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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