Anonimo

chiede:

Gentili Medici, sono reduce da una brutta esperienza che mi tormenta
l’anima.
Ho avuto l’ultima mestruazione il 13/04 e in pratica dalle analisi di
protocollo da eseguire entro la tredicesima settimana ho scoperto di avere
contratto la toxoplasmosi, ripeto le analisi su consiglio della mia
ginecologa presso un centro di virologia e purtroppo l’esito delle analisi è
stato di bassa avidità.
Ho interrotto la gravidanza a sette settimane informata da diversi medici
della gravità della situazione a quest’epoca della gravidanza… lo so che
oramai non avrebbe più senso parlare di questo ma data la vs.
professionalità e sapendo che in medicina non c’è certezza i rischi che la
toxo avesse oltrepassato il feto a quanto ammontavano, se così si può
dire….?
La mia ginecologa mi ha fatto un’analisi chiara della situazione e di cosa
mi avrebbe aspettato se avessi deciso di continuare la gravidanza…..e ha
detto che il 99% delle coppie che sa di aver contratto questo protozoo a
quest’epoca della gravidanza non se la sente di andare avanti……
è vero inoltre che le lesioni che produce la toxo se passate al feto non
sempre sono rilevabili dall’eco.?….. Se la toxo avesse infettato il feto
avrei abortito spontaneamente entro i tre mesi o avrei potuto scoprirlo
anche dopo…? La dott.ssa mi ha detto che avrei potuto scoprire eventuali
danni anche a sette mesi, e che se invece dalle analisi fosse risultata alta
avidità avrei potuto stare tranquilla. Io ho mangiato un’insalata non lavata a
metà febbraio circa e l’ultima mestruazione è stata il 13 aprile…. e se il
feto non fosse stato danneggiato?
Non riesco a darmi pace nonostante abbia sentito il parare di più medici, ho
27 anni e una splendida bambina di 23 mesi, fra quanto potrò riprovare
perché le analisi diano esito di alta avidità??
Qual è secondo la VS. esperienza il quadro della situazione e i rischi da
essa derivati?? Vi prego di rispondermi e grazie in anticipo della vs.
cortesia, potrò nuovamente avere figli?
In passato avevo posto quesito perché nella prima gravidanza avevo contratto
la clamydia e se sarei potuta rimanere incinta nuovamente, ebbene così è
stato e tutto mi sarei aspettata tranne una simile evenienza.
Grazie.

Cara Valeria, comprendo bene la pena da lei provata e le mille domande senza risposta che adesso la assillano. Voglio per prima cosa rassicurarla circa la possibilità che lei possa affrontare nuove gravidanze in futuro, senza problemi: su questo non ci sono dubbi. Ritengo che lei abbia preso una decisione sofferta, ma saggia. Tutto quello che le hanno detto è vero, i danni avrebbero potuto non essere rilevabili in ecografia e manifestarsi solo tardivamente.
Adesso monitori la sua infezione e faccia valutare ad uno specialista se necessita di un trattamento antibiotico o meno: al termine della terapia (o dell’osservazione) potrà nuovamente pensare ad affrontare una nuova e gioiosa gravidanza. Un abbraccio.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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