Anonimo

chiede:

Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni felicemente sposata
da quasi 2. La settimana scorsa ho cominciato a prendere l’acido folico
perchè io e mio marito stiamo pensando di allargare la famiglia. Io,
però non ne sono convinta al 100%, perchè temo non sia il momento
migliore per concepire un figlio. Da poco, infatti, ho trovato lavoro
4 mesi fa con contratto di apprendistato della durata di 5 anni e
dopo un anno di disoccupazione malsofferta e di colloqui che si
interrompevano sempre alla fatidica domanda: è sposata? Figli? Ed altrettanto da poco abbiamo comprato casa. La paura di perdere
il posto di lavoro, di rovinare l’equilibrio raggiunto con mio
marito, l’impegno economico e non solo che ci richiederà la casa,
mi fanno pensare che forse è meglio rimandare la maternità di qualche
tempo, ma di quanto? Mio marito, a cui ho confidato queste
paure, continua a ripetermi che se per fare un figlio ogni cosa deve
essere sotto il mio controllo, non lo faremo mai. Sono d’accordo
anch’io, ma perché, allora, una volta presa la decisione non sono
capace di andare fino in fondo? Forse mi blocca anche l’idea che
mia mamma non approvi pienamente una mia gravidanza per le stesse mie
motivazioni, soprattutto quella del lavoro. La sofferta decisione di
cambiare casa allontanandomi dai miei genitori è nata anche dal mio
desiderio di volermi staccare un po’ da mia madre a cui sono molto
legata e nei confronti della quale ritengo di avere degli obblighi in
quanto figlia unica. Credevo che una volta trovato il lavoro sarei
stata sufficientemente serena per affrontare l’idea di un figlio, ora
che ce l’ho semi-garantito per almeno 5 anni, penso che la serenità
arriverà con il consenso di mia madre: allucinante la sola
idea! Dopo il trasloco nella nuova casa, dopo…. quante scuse
posso tirare fuori una infinità. Io vorrei fare un figlio, lo
desidero, ma come posso fare per affrontare questa cosa in maniera
serena, smettendo di fasciarmi la testa? Grazie comunque
per avermi dato la possibilità di sfogarmi.

Gentile 27enne felice, forse val la pena di riflettere meglio sulle vostre decisioni e sulle sue ansie. Credo che come dice suo marito, non si possa pianificare nei dettagli l’arrivo di un figlio, altrimenti si rischia che nessun momento sia favorevole abbastanza. Del resto però, per tutte le cose è giusto valutare le migliori opportunità. Credo lei abbia validi motivi per prendersi ancora qualche tempo al fine di consolidare il suo posto di lavoro da un lato e maturare meglio il concetto di maternità. Credo che la migliore strategia sia di prendersi ancora almeno sei mesi (ma sia a lei a stabilire ragionevolmente il tempo) per dare al suo lavoro la possibilità di stabilizzarsi. Intanto, lei dovrà utilizzare questo tempo per riflettere sul suo nuovo ruolo di mamma, senza rinvii e senza che un solo giorno passi senza avervi riflettuto a lungo. È infatti lei a dover decidere in prima persona, senza naturalmente deludere le aspettative di paternità di suo marito: è giusto però che sia lui ora a fare un passo indietro, per darle il tempo di maturare la decisione di mettere tutta se stessa, il suo corpo e la sua anima, a disposizione del bambino che verrà. E quando verrà, è bene dargli l’opportunità di una mamma e un papà pronti ad accoglierlo. Se ha delle AMICHE che hanno già avuto questa esperienza ne parli con loro, chieda cosa hanno provato, come hanno superato i momenti difficili della gravidanza e il parto stesso. Infine, dato il rapporto che ha con sua madre, la coinvolga certamente, ma non le consenta di entrare così invasivamente nella vostra coppia. La famiglia ora è quella che ha formato con suo marito e col figlio che verrà, ed è li che discussioni e decisioni devono aver luogo.
Molti saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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