Anonimo

chiede:

Gentilissimo dottore, le scrivo dopo l’ennesima notizia non troppo
positiva ricevuta in circa 1 mese e mezzo. Dopo la scoperta delle
gravidanza la nostra ginecologa (non istrutturata in ASL) ci
diagnosticò un leggero distacco della placenta. Mia moglie adesso è
incinta da 13 settimane (ma da 25 gg è ricoverata in ospedale per
un distacco iniziale con perdite ematiche (prima diagnosi). Questa
sera abbiamo effettuato l’ennesima ecografia tramite un medico che
reputano bravo. Ero presente e confermo quanto poco o tanto potevo
capire dalle parole del dottore unite alle immagini della ECO. La
diagnosi finale è stata che il bimbo cresce benissimo e le
dimensioni rispecchiano la settimana gestazionale. La placenta
stranamente è incollatissima!? Purtroppo però il medico ha
evidenziato un voluminoso ematoma di circa 4 cm che avvolge una
buona parte (circa il 30) del sacco interno all’utero. Il medico
inoltre dice che non si può parlare di distacco placentare ma di
ematoma. Ematoma causato dalle perdite all’interno delle membrane –
esterne alla sacca che contiene il feto – (perdoni i miei termini
ma sono un ingegnere elettronico e non un medico… saprà
comprendermi e soprattutto noterà il mio forte interesse a capirci
qualcosa in più: si immagini nel reparto di ginecologia 12-13
medici —> 12 – 13 versioni e diagnosi differenti! siamo confusi e
disperati consigli ??). In pratica l’esito della gravidanza a detta
del medico è stimata 50 (dura da digerire mi creda!). In pratica il
medico dice che questo accumulo di sangue ha l’effetto simile a
tanta acqua su un foglio di domopak (rende l’idea!); più il peso
spinge sulla sacca fetale più ci sarà il rischio che la stessa ceda
inondando di sangue il liquido amniotico provocando perdite
ematiche miste -non sangue vivo intendo (aborto). Altro caso
potrebbe essere che lo “scollamento” di queste membrane continui
fino a degenerare in una forte emorragia (ugualmente aborto). La
speranza è che stando “già” alla 13 settimana le pareti siano
abbastanza forti ma soprattutto che il grosso ematoma si
“disidrati” perdendo volume e quindi anche peso. Sono tanto ansioso
di sentire un suo parere!La ringrazio sentitamente!

Caro Paolo,
in casi come il suo è indispensabile una valutazione diretta per
potersi esprimere.
Purtroppo in ecografia non è come in “radiologia”, dove seppur con
eccezioni, si scattano le lastre che possono essere più o meno ben
fatte, e poi tutti o quasi i medici le leggono.
L’ecografia dipende più di altre metodiche dall’operatore, e dalla
potenza dell’apparecchiatura. Purtroppo, a complicare le cose e solo
in campo fetale ed ostetrico, la qualità delle eco è stata scissa in
ecografie di base ed avanzate.
Cosa posso dirle? Se le eco sono state fatte da ecografisti di primo
livello o di base, la diagnosi non è certa… infatti alla 12
settimana l’amnios non è ancora fuso al chorion, ed un errore
relativamente frequente è quello di interpretare questa normale
separazione come patologica.
Se invece l’ecografia è stata fatta da personale avanzato (NB.
personale avanzato in diagnostica ecografica…) e quindi di secondo
– terzo livello in diagnostica ecografica, il reperto probabilmente è
veritiero ed occorre aspettare, eventualmente somministrando
progesterone o altri presidi, osservando un riposo, quasi assoluto per
valutare la prognosi evolutiva. Elementi favorevoli sono ovviamente la
normale crescita e la vitalità embrio – fetale.
Mi creda, non posso dirle di più in base alle informazioni che mi ha
fornito…
Un saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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