Anonimo

chiede:

Gentile Prof. Schubert,
sono alla 25+2 della mia 1^ gravidanza. La domanda riguarda la pericolosità
delle ecografie per il feto. So che in Italia si sostiene tendenzialmente
che siano totalmente innocue. Ma mia figlia sarà italo-tedesca ed i suoi
nonni germanici sostengono che invece possono essere nocive. Ho chiesto
anche ad una mia amica che vive in Svezia, e che ha avuto lì la bimba, e
lei
mi ha risposto che la pensano allo stesso modo: tanto che lì fanno una
visita ostetrica mensile solo palpeggiando la pancia ed ascoltando con un microfono il battito del bimbo. Al momento io, che oltretutto ho un
ginecologo ecografista, ne ho già fatte 7 (inclusa la morfologica e due
extra per un problema di distacco della placenta al 3° mese) e comincio
ad
essere un po’ preoccupata… inoltre abbiamo anche prenotato un
ecocardiogramma fetale che si aggiungerà a tutte quello che dovrò fare in
futuro! Ma qual è la realtà??? Che eventuali danni potrebbe avere? La
ringrazio infinitamente per la sua cortese risposta, cordiali saluti

Gentile signora, l’argomento da lei sollevato è molto interessante anche per noi ginecologi. Scientificamente non sono dimostrati danni da un abuso d’ecografie, ma, partendo dal principio che esami inutili non andrebbero eseguiti, si è stabilito che per una gravidanza normale ne siano indispensabili solo tre ed è appunto una delle classiche domande che spesso mi è capitato di porre agli studenti od ai medici, durante gli esami d’abilitazione alla professione. Una prima, attorno alla nona dodicesima settimana, per valutare l’embrione ed escludere quindi una delle patologie più insidiose, che l’ecografia può porre in luce, come la mola vescicolare, una seconda attorno alla ventesima settimana, detta morfologica, poiché dà un’ottima visione degli arti, essendo il feto in estensione, in un atteggiamento simile a quello di un nuotatore, una terza ed ultima alla trentatreesima settimana, per la valutazione dello sviluppo fetale, con presunzione del peso e misure dei diametri ed eventuale studio dei flussi placentari… Affermato ciò, in caso di malfunzionamento, per qualsiasi altra patologia, dell’unità feto-placentare, non esiterei ad effettuare un’ecografia quotidiana. Per quanto riguarda il comportamento dei medici in Svezia ed in Germania, mi permetta un’osservazione: in base ai racconti di mie pazienti reduci da quelle terre, anche là non vi sono i paradisi che noi italiani, affetti da una cronica e provinciale esterofilia, immaginiamo. In ogni modo penso che ogni medico faccia il possibile per il bene della sua paziente, purché lo faccia in buona fede e con la massima prudenza. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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