Anonimo

chiede:

Gentile Professor Calzolari,

un anno e mezzo fa (Giugno 2001), in occasione di un tampone vaginale, fatto insieme ad altri esami richiesti per effettuare un’inseminazione artificiale (dal momento che non riuscivo a rimanere incinta), sono venuta a conoscenza di avere un infezione da Streptococco Agalactiae del gruppo B. Il ginecologo che mi seguiva mi ha prescritto: 1° cura: zitromax 3 cp x 3 giorni: 1°giorno = 2 cp, 2° giorno = 1 cp. Oflocin x 4 giorni: 1 cp dopo colazione, 1 cp dopo cena. 2° cura: Eritrocina 1000 bs, Kleocin crema vaginale e lavande Tantum Rosa x 7 giorni. 3° cura: Amplital in fiale x 4 giorni (1 fl ogni 12 ore). Dopo ogni cura rifacevo il tampone e lo Streptococco risultava essere sempre presente e dopo la terza cura di antibiotici sono risultate esserci numerose colonie di Streptococco. A questo punto ho contattato il professore che doveva sottopormi ad inseminazione, il quale mi ha detto di sospendere momentaneamente la cura con antibiotici e mi ha anche detto che fino a quando non fossi guarita non sarei potuta rimanere incinta, ne fare l’inseminazione. Mi ha raccomandato inoltre di avere rapporti protetti, data la contagiosità del batterio. Per circa un anno ho sospeso gli antibiotici, per ripristinare le difese naturali della vagina e inoltre ho evitato rapporti. Da qui ho iniziato su consiglio di altri ginecologi altre cure: 4° cura: Normogin ed Enterogermin. 5° cura: Vaccino intestinale, Colifagina x 1 mese (anche se lo Streptococco non è mai risultato nell’intestino) e insieme Vitadermina lavande ginecologiche, 1 alla settimana x 4 settimane. In questo periodo anche Vitamine. Adisterolo 100 20 fiale sciolte in acqua: 1 fiala ogni 3 giorni. Ephinal 300. 6° cura: Bactocin ovuli. A questo punto ho provato anche cure alternative, come agopuntura e prodotti omeopatici: – lavande giornaliere con acqua di Philae -ovuli alla calendula e propolis. A questo punto mi sono rivolta ad un altro professore famoso per la cura della sterilità, il quale, a differenza di altri, non ha dato molto peso a questa infezione e prima di esprimere una diagnosi sulla mia capacità riproduttiva mi ha sottoposto ad un ciclo completo di esami. Anche lui mi ha richiesto un tampone, in cui sono risultata positiva (con numerose colonie) non soltanto allo Streptococco, ma anche alla Klebsiella Pneumonite. Questo professore mi ha prescritto come cura la seguente: 7° cura: Piperacillina antibiotico IM x 4 giorni,2 cp al giorno. Dopo 15 giorni dall’inizio della cura mi ha sottoposto ad un esame: l’isterosalpingografia, per escludere problemi alle tube. Dopo l’esame ho dovuto assumere un antibiotico: Bassado, x 4 giorni. Devo ancora conoscere l’esito di tutti gli esami fatti sotto sua prescrizione, tranne quello del tampone vaginale che risulta essere ancora positivo sia allo Streptococco (numerose colonie), che alla Klebsiella (rare colonie). Cercando nel vostro archivio delle risposte date via e-mail ho trovato tante informazioni utili per chi come me è costretta a convivere con questo problema, ma mi rimane un dubbio che vorrei soddisfare e spero in una vostra risposta: è possibile rimanere incinta pur avendo questa infezione e se si con quale percentuale di successo? Vorrei conoscere inoltre un suo parere circa le cure fatte, e se sono giuste perché non riesco a debellare l’infezione? Le porgo i miei saluti ringraziandola anticipatamente.

Gentile Signora,

ritengo che non sia consigliabile sottoporsi a metodiche di fecondazione assistita in presenza di un quadro incerto. Più di una volta con il consenso della paziente l’unica via è stata di un intenso trattamento guidato dall’antibiogramma nella settimana precedente la procedura di fecondazione senza ulteriori controlli. I risultati sembrano darci ragione anche se, ovviamente, sono riservati ai casi praticamente insolubili come il suo. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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