Anonimo

chiede:

Gentile Dottore,
sono una donna di 34 anni non ancora compiuti che si è sottoposta
esattamente una settimana fa ad amniocentesi. Purtroppo la ginecologa ha dovuto
praticare due fori, in quanto in bambino si muoveva in continuazione. Al termine del prelievo mi è stata prescritta la Vasosuprina ed un farmaco, Augmentin, per scongiurare pericolo di infezioni. Una volta tornata a casa, presa dal dubbio relativo all’assunzione di un tale farmaco, ho telefonato per ben due volta alla ginecologa che aveva effettuato il prelievo, la quale mi ha rassicurato dicendomi che non ci sarebbero stati rischi per il bambino, relativamente all’assunzione dell’Augmentin. Ho poi contattato la mia ginecologa che ha fatto altrettanto. A distanza di una settimana sento ancora alcuni dolori e – di tanto in tanto – dei bruciori a livello di ombelico. Sono sinceramente abbastanza allarmata, sia per il medicinale (altre donne sottopostesi ad amniocentesi non hanno ricevuto la stessa prescrizione), sia per i piccoli dolori (le donne con le quali mi è capitato di parlare e che hanno condiviso con me questa esperienza si sono riprese completamente nel giro di due o tre giorni). Potrebbe esprimermi un’opinione in merito? Le ricordo che ho assunto per 7 giorni, due volte al giorno, compresse di Augmentin da 1 gr e che il mio medico di famiglia si è detto assolutamente meravigliato di una tale prescrizione in caso di amniocentesi. La ringrazio fin da ora.

Gentile Linda,
ogni specialista ha una sua esperienza e proprie convinzioni personali. Così
alcuni non prescrivono nulla dopo un’amniocentesi, altri addirittura
prescrivono antispastici e tocolitici anche alcuni giorni prima. L’uso
dell’antibiotico è controverso: secondo molti, in caso di amnionite
(infezione della cavità amniotica), con le normali posologie non si
raggiungono concentrazioni efficaci per debellare l’infezione, che quindi
comunque assume un andamento devastante. Potrei dirle come faccio io, ma
sarebbe la mia opinione, non necessariamente il metodo giusto. Per il
bruciore che avverte, esso si spiega con le punture che ha avuto, ma non per
danni a carico dell’utero, quanto piuttosto per il fatto che comunque gli
aghi hanno trafitto cute, sottocute, fascia, muscoli e peritoneo: forse
potrebbe essersi formato un piccolo ematoma di queste strutture, banale in
sé, ma in grado di farsi “sentire”. Cerchi di rilassarsi: posso dirle che i
casi di aborto dopo amniocentesi non sempre sono correlabili a procedure più
complicate o indaginose e sono spesso casuali, talvolta anche dopo un’unica
puntura eseguita a regola d’arte. Questo è il motivo per cui vi si fa
firmare un consenso informato, in quanto possiate avere il diritto di
scegliere di non effettuare l’amniocentesi una volta informate dei possibili
rischi. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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