Anonimo

chiede:

Sono una ginecologa con un contratto cooperanti del Ministero Affari
esteri da 2 anni e mezzo e a 35 anni sono in attesa del mio primo figlio.
Lavoro in Africa in condizioni di rischio in un grande ospedale e mi
hanno
detto che ho l’obbligo di stare a casa 5 mesi, ma senza salario, nonostante
il mio contratto non sia finito al momento della data del parto prevista.
Tutto ciò mi suona molto strano, è una violazione dei diritti della donna
e dei bambini.

Gentile sig.ra, il personale impegnato in iniziative di cooperazione durante
il servizio all’estero per organizzazioni governative hanno diritto allo
stipendio e agli assegni fissi e continuativi previsti per il lavoro in Italia,
oltre ad una indennità di servizio stabilita con decreto del ministero degli
affari esteri, pertanto lei ha gli stessi diritti di un lavoratore nelle sue
stesse condizioni che svolga il lavoro in Italia con l’indennità di maternità
obbligatoria prevista per legge.
Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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