Anonimo

chiede:

Buongiorno,
sono una mamma di 28 anni sana alla sua seconda gravidanza. Purtroppo qs seconda gravidanza non è cominciata troppo bene e tuttora che sono alla fine del quinto mese i problemi e le preoccupazioni continuano. Già alla fine del terzo mese vi scrivevo di alcune perdite di sangue
che mi era stato detto provenire dalla cervice. Bene, qs perdite sono continuate e facendo indagini più accurate, si
è visto che venivano dall’utero, non dalla cervice!!! Come cura mi è stato dato solo del magnesio. Risultato: le perdite continuano e corro al pronto soccorso. Mi dicono che i dolori che sento sono contrazioni e che a qs sono legate le perdite e mi consigliano una cura di vasosuprina. Finita la cura ricomincio solo con il magnesio, nel frattempo sono arrivata alla fine del quinto mese. Oggi visita ed eco, la mia ginecologa mi dice, stupita, che la cervice è lunga abbastanza e chiusa ma la placenta si è abbassata. Non devo affaticarmi, ma stare sdraiata il più possibile. Inoltre fa un indagine accurata del bimbo e mi dice che FORSE non gli arriva abbastanza sangue e mi prescrive l’ASS AL 100 da prendere tutti i giorni per almeno 1 mese
e mezzo, e aggiunge alla prima perdita di correre all’ospedale perché potrebbe insorgere una emorragia e potrei perdere il bambino. ECCO. Scusate ma io non ci capisco più niente. Sono mesi che faccio di tutto per non avere più perdite e ora mi da un fluidificante del sangue e mi mette in allarme, mi dice che la placenta si è abbassata e non fa nulla, che devo pensare? Come mai la placenta si abbassa? Che rischi effettivi ci sono? Come si fa a dire tramite un eco che al bimbo potrebbe non arrivare abbastanza sangue? Vi prego di scusare gli eventuali errori commessi, ma la preoccupazione fa brutti scherzi. Grazie per l’attenzione.

Gentile signora M.,
la sua complicata storia non è che il risultato di un iter diagnostico
che invece di viaggiare lungo una via dritta, ha dovuto affrontare curve,
salite e discese e che, pare, alla fine, aver imboccato un viale per giungere
alla meta. Fuor di metafora, la sua curante è giunta alla conclusione: sospetto
di placenta previa. Tale condizione non è dovuta ad un movimento attivo
della placenta, che è fissa, ma al fatto che il sito primitivo d’impianto
s’abbassa, in proporzione alla crescita del segmento uterino superiore.
Col passare delle settimane si ha così l’impressione di un abbassamento.
Penso, in ogni modo, che la terapia sia adeguata, anche se non si può escludere
il rischio di un distacco. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Ginecologo