Anonimo

chiede:

Buongiorno! Ho contratto il citomegalo virus nel primo trimestre di gravidanza, come infezione primaria. Dall’amniocentesi eseguita alla 20^ settimana è risultata completamente negativa, nessuna cellula infetta. Dai numerosi controlli ecografici, il feto era perfettamente nella norma, nessuna anomalia riscontrata. La bambina è nata con cesareo programmato, da me richiesto, alla 39^ settimana kg 3,450 altezza 49 apgar 9-10. La bambina è nata alle 9,43 e alla sera hanno prelevato l’urina, ed il risultato è positivo al citomegalovirus. La bambina è stata inserita nel protocollo e la prossima settimana in day hospital eseguiranno i diversi esami. Non le descrivo la disperazione nella quale siamo piombati, oltretutto a 12 giorni dalla nascita mi è venuto un focolaio ai polmoni ed ho dovuto interrompere l’allattamento al seno (comunque la bambina si attaccava male al seno, restava attaccata anche un’ora per succhiare a volte 20 o 30 o 40grammi di latte, e poi piangeva per il resto del tempo per la fame. Di latte ne ho moltissimo, sto prendendo farmaci per rinunciare al latte). Il latte in polvere lo sta prendendo da ieri e sembra che lo digerisca bene. La mia domanda è questa, e la prego di rispondere senza problemi: cosa rischia la bambina? Eventuali problemi all’udito sono verificabili sin da ora, oppure il rischio può presentarsi anche tra un anno? E’ da escludere il ritardo mentale? La ringrazio se può rispondermi subito, sono veramente disperata. Grazie!

Gentile Natascia, i test biologici dei primi due o tre mesi possono escludere o confermare l’infezione neonatale. In ogni modo i sintomi più gravi si presentano solo nel 10-20% dei neonati infetti. Auguri!

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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