Anonimo

chiede:

Gentile Dottore, torno a scriverle perché la mia situazione nel
frattempo è cambiata e sono molto triste ed avvilita. Come le avevo detto
nella lettera oggi pubblicata ho un bambino di tre anni e non vi sono state
complicazioni durante la gravidanza ed il parto. Alla soglia dei
quarant’anni desidero tantissimo un altro figlio. Purtroppo all’aborto
occorso dopo pochi giorni di ritardo a dicembre devo aggiungere la
conclusione della gravidanza che le avevo detto essere iniziata da poco alla
7^ settimana di gestazione. L’ultima mestruazione era stata il 24 febbraio,
in data 29/03 le BHCG erano 2218, in data 04/04 n. 184.122, poi sono
cominciate a scendere (in data 11.04 n. 73458 e tre giorni dopo 58665) dalla
ecografia intravaginale è risultata visibile nella camera gestazionale con
assenza di embrione e mancanza di battito cardiaco. Purtroppo in data 15
u.s. ho fatto una revisione interna per aborto interno. Questa situazione ha
addolorato molto sia me che mio marito ed io ho delle domande che mi
tormentano e le sarei infinitamente grata se potesse fornirmi il suo parere
in merito, per completezza aggiungo che compio 40 anni a luglio e che mio
marito ha un anno più di me, nessuna malattia importante per entrambi, io
ho un piccolo fibroma di circa due centimetri che secondo la mia ginecologa
è ininfluente sulla gravidanza. Il valore così alto registrato relativamente
al conteggio delle Beta è indicativo di qualcosa che non andava bene fin
dall’inizio della gravidanza? In effetti il secondo valore sforava di circa
ventimila/trentamila unità rispetto ai parametri forniti dal laboratorio di
analisi.
Che esami possiamo fare io e mio marito per scongiurare un altro aborto?
Questi due aborti ripetuti vogliono forse avvisarmi del pericolo che anche
in caso di gravidanza a termine il nascituro potrebbe avere problemi perché
il mio fisico non è più idoneo? Purtroppo quando mi sono accorta di essere
in stato interessante ero impegnata in un’attività lavorativa che mi
stressava molto sia fisicamente che mentalmente con un impegno che si è
protratto anche per dodici ore consecutive, purtroppo quando sono riuscita a
sistemare le cose per mettermi a riposo ho ritirato gli esiti del beta che
mi avvertivano che ormai era inutile. Secondo lei questa situazione può aver
pesato oppure il lavoro è ininfluente? Una donna di quarant’anni nella mia
situazione che desidera un altro figlio cosa dovrebbe fare: continuare a
tentare oppure rinunciare? La ringrazio infinitamente e perdoni la
lungaggine. Saluti

Purtroppo nel destino di ogni donna fertile, c’è un certo numero di aborti… Questo non significa che non ci siano cause obiettivabili, anche se in un discreto numero di interruzioni in base alle conoscenze mediche attuali, non si riesce a trovare nulla di anormale.
I valori della BhCG sono estremamente variabili. Nell’uovo chiaro, nella presenza cioè di camera ovulare senza embrione e sacco vitellino secondario (in casi rarissimi di uovo chiaro il sacco vitellino è però presente), in genere la Bhcg, pur variabile, non è molto alta. Un reale alto valore di tale sostanza si può avere nella degenerazione molare, ma questa evenienza dovrebbe essere stata esclusa nel suo caso dall’esame istologico del materiale asportato con la revisione della cavità uterina.
Io personalmente le consiglierei di effettuare, prima di tentare una nuova gravidanza (che potrebbe anche andare a buon fine… ma la decisione di ritentare o meno spetta unicamente a Lei ed a Suo marito) oltre ad esami di routine, esami reumatologici, anticorpi anticardiomiolipina ed antilupus, protocollo microbiologico, valutazione ormonale completa (anche ormoni tiroidei), tamponi vaginali per germi comuni, funghi, actinomiceti, micoplasmi e clamidie), esame a fresco del secreto contenuto in vagina, colposcopia e Pap test, mappa cromosomica Sua e di Suo marito, oltre ovviamente ad una eco transvaginale ad alta risoluzione.
Personalmente ritengo che il fisico di una donna sana a 40 anni, possa tranquillamente affrontare una gravidanza.
Un saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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