Anonimo

chiede:

Gent.mo Prof. Natali, Le scrivo perché sono un po’ preoccupata
per mio marito. In questi giorni infatti, un urologo gli ha diagnosticato alcune calcificazioni nella prostata (una di circa 1 cm e 1/2 e l’altra più piccola). Siccome mio marito ha 30 anni, il dottore è rimasto perplesso perché dice che in età così giovane non ha mi riscontrato problemi di
questo tipo. In passato ha sofferto molto di emorroidi, e per questo, il dottore dice
che potrebbero aver causato queste calcificazioni. Vorrei gentilmente sapere da Lei come ci dobbiamo comportare, se esistono cure adatte per guarire e, soprattutto, quali sono o saranno le eventuali complicanze future. La ringrazio anticipatamente per la Sua cortesia.

Gent.ma Sigra,
Suo marito ha quello che il 90% degli uomini ha in un’età che va dai 25 ai
45 anni: una prostatite cronica con calcificazioni. È un’evenienza
frequentissima a riscontrarsi. Ci può essere una relazione con l’intestino:
colite, stitichezza, emorroidi etc. Non sono cose preoccupanti, ma vanno
eseguiti degli esami colturali (urinocoltura, spermiocoltura), per vedere
se ci sono germi da trattare con gli antibiotici. In ogni modo se uno non ha
disturbi urinari e/o eiaculatori, almeno ogni 2 anni eseguire un’ecografia
prostatica transrettale di controllo ed una visita uro-andrologica.
Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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