A cosa serve l'ormone FSH e quali sono i valori di riferimento

L'FSH è un ormone prodotto dall'ipofisi che insieme all'ormone LH provvede alla stimolazione delle gonadi (le ghiandole sessuali) maschili e femminili. Alti livelli di FSH possono essere indice di deficit ovocitari e rendere difficile l'arrivo di una gravidanza.

A una donna alla ricerca di una gravidanza che tuttavia non riesce a rimanere incinta possono essere prescritti alcuni test per valutarne la fertilità e l’eventuale presenza di problemi che possono impedire o rallentare il concepimento. Tra questi ci sono gli esami di laboratorio del FSH, l’ormone follicolo-stimolante.

Cos’è l’ormone FSH

Sia l’ormone follicolo-stimolante (FSH) che l’ormone luteinizzante (LH) vengono prodotti dall’ipofisi che provvede alla stimolazione delle gonadi, le ghiandole sessuali. Sono prodotti dai maschi e dalle femmine e agiscono sui testicoli e sulle ovaie. Spiega il dottor Giovanni Buonsanti:

La massima secrezione di questi ormoni avviene alla pubertà. Essi sono responsabili della maturazione degli organi della riproduzione, nonché della crescita del corpo che si verifica durante l’adolescenza. Nell’età adulta questi ormoni vengono secreti in modo diverso nei maschi e nelle femmine, ciononostante in entrambi i sessi essi svolgono una funzione importante di stimolazione delle gonadi e di produzione dei gameti e di alcuni steroidi sessuali. L’FSH provvede a far maturare il follicolo e stimolare la produzione di estrogeni nella donna, mentre nell’uomo concorre alla maturazione degli spermatozoi. L’LH promuove l’ovulazione, mantiene la secrezione di estradiolo e progesterone nella donna e agisce sulla sintesi di testosterone nell’uomo.

A cosa serve il test dell’FSH?

Il test di laboratorio è utile per valutare il funzionamento delle ovaie e per diagnosticare eventuale amenorrea, cioè la mancanza di mestruazioni, o altri disturbi dell’apparato riproduttivo. L’ormone FSH aiuta la crescita dei follicoli all’interno delle ovaie e la sua produzione diminuisce una volta che i follicoli maturano. Per riconoscere la presenza di disturbi si osservano dunque i livelli di FSH: se sono alti anche quando in teoria dovrebbero abbassarsi può significare che i follicoli sono diminuiti, una condizione fisiologica che si verifica ad esempio con l’approssimarsi della menopausa.

Nello specifico, aggiunge Buonsanti:

Innalzamento dell’FSH con LH elevato o normale indica un deficit ovarico. Tassi normali di FSH con LH alto sono tipici invece di disfunzioni nell’equilibrio dell’ipotalamo, ipofisi e ovaio oppure di ovaio policistico. Bassi livelli di entrambi gli ormoni indicano una insufficienza ipofisaria o, più spesso, un disturbo ipotalamo-ipofisario. Nell’uomo l’ipogonadismo di origine periferica si caratterizza per l’innalzamento di FSH e LH e l’abbassamento del testosterone, mentre nell’insufficienza del sistema ipotalamo-ipofisi il testosterone si abbassa mentre gli altri due ormoni rimangono costanti. Nella donna la quantità di FSH e LH prodotta dall’ipofisi anteriore presenta un andamento ciclico e varia nei 28 giorni del ciclo mestruale. All’inizio del ciclo mestruale viene liberato FSH, che stimola la crescita dei follicoli nelle ovaie. Poi un follicolo si trasforma in un follicolo di Graaf, che produce il massimo livello di estrogeni. L’aumento del livello degli estrogeni dapprima inibisce la secrezione di FSH, poi stimola la secrezione di LH che provoca la rottura del follicolo, accompagnata dalla liberazione di un uovo e dalla formazione di un corpo luteo. Quest’ultimo secerne soprattutto progesterone che inibisce la secrezione di LH. Oltre alla modulazione del progesterone, la produzione di FSH e LH viene anche stimolata da un fattore ipotalamico, il fattore di liberazione della gonadotropina, GnRH.

Come si svolge l’esame dell’ormone FSH

L’esame di laboratorio si effettua su semplici campioni di sangue prelevati a intervalli di 15 minuti. Se l’esame serve a indagare la fertilità della donna viene svolto solitamente tra il primo e il terzo giorno di mestruazioni, nella fase cosiddetta follicolare, e consente di stabilire (indicativamente) la quantità di ovuli a disposizione, se, cioè, il loro numero è nella norma o inferiore alle aspettative rispetto all’età della paziente.

FSH alto, cosa significa

Si considera alto, e quindi può risultare particolarmente difficile (anche se non impossibile) avere una gravidanza, un valore dell’FSH nella fase follicolare superiore a 15 mIU/ml: un innalzamento del valore FSH evidenzia infatti una maggiore difficoltà nella stimolazione dell’ovulazione, che può essere sintomo di una bassa riserva ovocitaria. Livelli superiori a 30 mIU/ml indicano invece la presenza di menopausa.

FSH basso, cosa significa

Se i valori dell’ormone FSH sono inferiori a 10 si ritengono normali e sono indice di una buona stimolazione ovarica, quindi la possibilità di avere una gravidanza è nella norma. Negli uomini livelli anomali di FSH possono indicare invece ipogonadismo, cioè una ridotta produzione di spermatozoi.

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