In gravidanza i cambiamenti fisiologici a cui il corpo materno va incontro sono diversi. Certamente sono tanti gli esami a cui ci si sottopone per controllare che il procedere della gestazione sia nella norma, ma a volte alcuni valori, anche se discostanti da quelli “normali” di riferimento, non devono destare troppa preoccupazione.

Nello specifico ad esempio, un calo dei livelli di creatinina durante la gravidanza è normale, non va necessariamente attribuito a una disfunzione o a una patologia. Viceversa, più preoccupante potrebbero essere dei valori prossimi ai limiti massimi, che il medico deve comunque valutare rapportandoli al caso specifico della paziente.

Cos’è la creatinina?

La creatinina è il prodotto di scarto del processo di metabolismo della fosfocreatina, una proteina fondamentale per la produzione dell’energia necessaria all’attività muscolare.

Affinché venga correttamente smaltita è necessario che ci sia un perfetto funzionamento dei reni, che sono gli organi che si occupano del loro filtraggio, per poi consentirne l’espulsione attraverso le urine.

Perché effettuare l’esame della creatinina?

Se i reni non svolgono correttamente la loro mansione, la creatinina non viene eliminata e si accumula nel sangue. Un elevato tasso di creatinina nelle urine è il segnale evidente di un malfunzionamento renale. Viceversa, se i livelli sono nella norma vuol dire che non sono presenti disfunzioni e tutto procede regolarmente.

L’esame assume, per questo motivo, una certa importanza, in particolar modo per chi soffre di malattie renali (per controllare l’avanzamento della malattia e l’efficacia delle cure), ma anche per chi soffre di patologie che hanno conseguenze sui reni, come il diabete e l’ipertensione. Non solo, viene prescritto anche nei seguenti casi:

  • affaticamento, problemi di concentrazione, scarso appetito, disturbi del sonno;
  • gonfiori sospetti;
  • urina di colore scuro;
  • difficoltà a urinare, perdite anomale.

Oppure, semplicemente, l’esame può essere prescritto in assenza di disturbi specifici, in via del tutto preventiva.

Il test può essere effettuato nel sangue e nelle urine.

Nel primo caso prende il nome di creatininemia. Si effettua a digiuno un prelievo con un ago da una vena del braccio. Il paziente non deve essersi sottoposto a sforzi fisici nelle 8-12 ore precedenti.

Essendo un esame non sufficiente per stabilire in modo inequivocabile la presenza o l’assenza di problematiche renali e il corretto funzionamento degli organi, solitamente si affianca anche l’esame che si effettua nelle urine, che prende il nome di creatininuria.

Per eseguirlo è sufficiente un campione di urine raccolto nelle 24 ore secondo un metodo molto preciso: prima si getta via la prima urina del mattino, poi si raccoglie tutta quella prodotta nella giornata e la prima del mattino successivo.

L’assunzione di diuretici potrebbe compromettere i risultati delle analisi, che potrebbero essere resi ancora più precisi attraverso un terzo esame, più approfondito: la clearance della creatinina (cioè la creatinina depurata). Si tratta di un’analisi che incrocia i risultati delle due precedenti misurazioni (sangue e urine). Va eseguita a digiuno e a riposo da sforzi fisici.

Creatinina in gravidanza: i valori normali

creatinina

Pur variando in base a specifiche caratteristiche, i valori standard della creatinina nel sangue sono compresi tra 0,6 e 1,1 milligrammi per decilitro (mg/dl). Incidono sulla quantità di creatinina:

  • età;
  • sesso (gli uomini hanno livelli più elevati rispetto alle donne);
  • massa muscolare;
  • assunzione di integratori alimentari a base di creatina (che ovviamente ne innalzano il livello).

Creatinina alta

Qualsiasi condizione che compromette la funzionalità renale è in grado di aumentare il livello di creatinina nel sangue. In caso di disfunzioni renali, infatti, gli organi non fanno passare nelle urine la creatinina presente nel sangue.

Il problema è molto serio, perché le alterazioni del funzionamento dei reni sono permanenti e irreversibili, dunque bisogna fare il possibile per rallentarle e non peggiorare la condizione.

Ma non è detto che di base ci sia un’insufficienza renale. Un alto livello di creatinina può essere anche conseguenza di una dieta ricca di proteine (troppa carne), eccessi sportivi, traumi muscolari, ipertiroidismo, disidratazione. Influiscono anche alcuni farmaci come quelli utilizzati in oncologia, cardiologia, gastroenterologia.

La creatinina alta nel sangue causa crampi muscolari, scarso appetito, affaticamento, gonfiore ai piedi o alle caviglie, prurito e pelle secca, stato confusionale.

Creatinina bassa

Essendo legata alla massa muscolare, una quantità bassa di creatinina nel sangue in anziani e bambini potrebbe essere normale e non preoccupante, non indice di alcuna patologia specifica.

Stesso discorso in caso di gravidanza, momento in cui si può registrare un leggero abbassamento nei livelli di creatinina, perché il feto inizia a svilupparsi nel grembo materno e dunque tutti i nutrienti vengono trasportati dalla madre al bambino tramite il cordone ombelicale. Inoltre si verifica il fenomeno della emodiluizione, cioè una fisiologica diluizione del sangue con conseguente concentrazione ematica di creatinina più bassa.

Altri fattori che potrebbero abbassare la creatinina sono: malattie muscolari, malattie al fegato o un’alimentazione a basso contenuto di proteine (poca carne insomma).

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  • Esami in gravidanza