Cosa succede se il bambino è podalico e come farlo “girare”?

A poche settimane dal parto alcune donne si sentono dire che il bambino è podalico, ma che vuol dire e cosa fare? Ci sono metodi utili, consigli ed esercizi per farlo posizionare a testa in giù?

Durante le ultime visite ginecologiche è possibile scoprire la posizione del feto all’interno della pancia. In genere dovrebbe presentarsi con la testa rivolta verso il basso (posizione cefalica), in modo tale che al momento giusto possa impegnare il canale dell’utero. Ma se si presenta con i piedi, quindi ha assunto una posizione “innaturale”, si parla di bambino podalico e, in questo caso, bisogna ricorrere al parto cesareo, a meno che non cambi posizione e si giri nel verso giusto.

Cerchiamo di capire meglio che cosa significa se il bambino si presenta in posizione podalica, quali sono le cause e che cosa si può fare, dagli esercizi a come dormire.

Bambino podalico: cosa significa?

Podalico è un aggettivo che si usa in medicina, per lo più in ostetricia, per indicare la posizione del feto. Significa che il bimbo si presenta con i piedi rivolti verso l’esterno, sul canale di uscita. In genere, per un buon parto naturale, il feto deve presentarsi con la testa. La madre, in questo modo, riuscirà a spingere al momento giusto per favorire l’espulsione e la nascita del neonato, scongiurando il rischio di eventuali traumi.

In Italia la presentazione podalica ha riguardato circa il 4% dei casi nel 2015, secondo i dati diffusi da CeDAP (Certificato di assistenza al parto), in linea con la media internazionale, che si attesta tra il 3 e il 4%.

Il bambino podalico può presentarsi in due posizioni: completa, se è rannicchiato e rivolge piedini e sederino verso il canale, o incompleta, se mostra solo una parte tra natiche, ginocchia e piedi (fonte: Università di Padova).

Bambino podalico: le cause

Non sono note le cause della posizione podalica. Tuttavia, nei casi avvenuti è stato verificato che tra i fattori che determinano il posizionamento “sbagliato” del feto sono quelli psicologici a incidere maggiormente, come la paura di partorire, di diventare mamma e tutte le emozioni (per lo più negative) che ruotano attorno alla gravidanza.

Bambino podalico: cosa fare

Se il bambino è podalico, il ginecologo dovrà illustrare tutte le eventualità e i possibili rischi, che si potrebbero registrare al momento della nascita. Per scongiurare problemi a feto e mamma, il team medico consiglia nella maggior parte dei casi di ricorrere al parto cesareo.

Secondo quanto esposto nel documento Impey LWM, Murphy DJ, Griffiths M, Penna LK on behalf of the Royal College of Obstetriciansand Gynaecologists. Management of Breech Presentation, le donne devono essere informate dei rischi legati alla scelta di parto naturale, cesareo e d’urgenza. Il consiglio è quello di programmare la nascita del bebé per tenere sotto controllo ogni aspetto e di scongiurare assolutamente il rischio di effettuare un cesareo d’urgenza, decisamente più rischioso.

Ad ogni modo, è possibile cercare di far cambiare posizione al bambino podalico. Innanzitutto il ginecologo può ricorrere a delle manovre utili ma dolci per permettere al feto di assumere la posizione corretta.

In caso di presentazione podalica, secondo le linee guida diffuse dall’Istituto Superiore di Sanità

Deve essere offerta, a partire dalla 37esima settimana di età gestazionale, l’opportunità del rivolgimento per manovre esterne al fine di aumentare le probabilità di una presentazione cefalica e di un parto vaginale

Le manovre non sono nient’altro che delle dolci manipolazioni, offerte da personale esperto, che aiutano al bimbo a spostarsi. Alla mamma, durante le manovre, si somministrano farmaci tocolitici, che aiutano a distendere l’utero, per favorire l’esito positivo della procedura.

Oltre alle manovre di rivolgimento, possono essere consigliate delle tecniche posturali per favorire la posizione cefalica. Una buona posizione da assumere è quella di mettersi a carponi con il bacino verso l’altro.

È bene ricordare che le manovre esterne, sempre secondo le linee guida:

Sono controindicate in caso di travaglio, rottura delle membrane, anomalie cardiotocografiche, placenta previa, sanguinamento vaginale, cicatrici e malformazione uterine e specifiche condizione cliniche materne e/o fetali.

Bambino podalico: come dormire?

Oltre alle tecniche posturali da effettuare da sveglie, ci sono anche delle posizioni che si possono assumere a letto, durante le ore destinate al sonno. A tutte le donne in gravidanza si suggerisce di dormire sul fianco, meglio se sinistro, ed è una posizione consigliata anche se il feto è podalico.

Anonimo

chiede:

Ciò non lo spronerà a girarsi, ma è comunque un tentativo per favorire lo scivolamento del suo corpicino, affinché possa trovare la posizione cefalica.

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