Durante la fase follicolare del ciclo mestruale, detta anche fase proliferativa, avvengono una serie di cambiamenti che portano l’ambiente del canale cervicale a modificare le sue caratteristiche in modo da facilitare l’eventuale presenza degli spermatozoi maschili. A seguito di un rapporto sessuale durante al finestra fertile della donna,  gli spermatozoi possono muoversi nella cervice e fecondare l’ovulo per dare inizio alla gravidanza.

Questo è possibile perché durante la fase follicolare i cambiamenti dei livelli ormonali) consentono la crescita dei follicoli primordiali dai quali verrà selezionato il follicolo dominante. Questo è il follicolo più grande tra quelli prodotti e proseguendo il suo sviluppo arriverà a rilasciare l’ovulo nelle tube di Falloppio in modo che possa incontrarsi con gli spermatozoi.

Parliamo di un processo nel quale la crescita del follicolo è indispensabile per creare le condizioni necessarie all’inizio di una gravidanza. Per questo motivo spesso si esegue un monitoraggio follicolare prima della gravidanza, proprio allo scopo di seguire questi cambiamenti e ottenere preziose informazioni sulla fertilità femminile.

In cosa consiste il monitoraggio follicolare?

Il monitoraggio follicolare è un insieme di controlli svolti tramite ecografia pelvica bidimensionale e tridimensionale, finalizzato a seguire l’evoluzione dei follicoli fino al momento dell’ovulazione, ovvero quando il follicolo dominante scoppia e rilascia l’ovulo. Parliamo di una delle applicazioni degli ultrasuoni nella gestione dell’infertilità che si rivela fondamentale in quanto la dimensione del follicolo è correlata alla funzione ovarica e per valutare la maturità follicolare durante un ciclo di riproduzione assistita.

Si ricorre all’ecografia in quanto è il metodo migliore per indagare i cambiamenti morfologici che avvengono nell’ovaio e nell’utero durante i cicli, siano essi naturali che indotti.
Con il monitoraggio follicolare non si misura solamente il diametro del follicolo più grande, ma anche lo spessore dell’endometrio e la produzione di muco cervicale, tutti elementi fondamentali per facilitare il movimento degli spermatozoi dal collo dell’utero fino alle tube di Falloppio, luogo deputato all’incontro con l’ovulo rilasciato.
I valori che suggeriscono l’avvicinarsi dell’ovulazione sono uno spessore endometriale di 8-12mm e un diametro del follicolo di 18-22mm.

Monitoraggio follicolare: quando si fa?

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Fonte: Istock

Si ricorre al monitoraggio follicolare sia come procedura standard durante le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) che per il controllo della risposta al trattamento nelle donne che stanno assumendo farmaci per la fertilità.

Inoltre è utile anche per conoscere quali sono i giorni più fertili del mese e, eventualmente, prevedere una terapia tesa a migliorare le possibilità di gravidanza.
Il monitoraggio follicolare si effettua a partire dai primi giorni dopo l’inizio del ciclo mestruale con le ecografie che vengono svolte regolarmente a distanza di pochi giorni l’una dall’altra.

Monitoraggio follicolare, PMA e gravidanza

Nei trattamenti di procreazione medicalmente assistita, come detto, il monitoraggio follicolare fa parte della procedura standard per seguire l’andamento della crescita follicolare a seguito della sua stimolazione e induzione. Grazie al monitoraggio follicolare è possibile superare la fisiologica selezione di un unico follicolo dominante permettendo il recupero e la crescita di più follicoli ovarici e prelevare un maggior numero di ovociti possibile e che verranno poi fecondati in laboratorio in modo da formare embrioni con i quali aumentare le probabilità di avere una gravidanza.

Durante i trattamenti di PMA il primo monitoraggio follicolare viene eseguito dopo 5-6 giorni dalla stimolazione ormonale e si basa sulla misurazione, tramite ecografia transvaginale, del numero e del diametro dei follicoli presenti e dei livelli di estradiolo nel sangue.

Il dosaggio dell’estradiolo nel sangue permette di avere una misurazione ancora più precisa in quanto mediamente ogni cellula uovo matura produrre tra i 150 e i 200pg/ml. I successivi monitoraggi di eseguono a giorni alterni fino al raggiungimento delle dimensioni immediatamente precedenti l’ovulazione di uno o due follicoli.

Quando il monitoraggio follicolare restituisce un’informazione sufficientemente precisa è possibile procedere con l’aspirazione dei follicoli (pick-up) per eseguire la fecondazione in vitro (FIVET) o per suggerire alla donna di avere rapporti sessuali non protetti al fine di ottenere una gravidanza naturale.

Attraverso il monitoraggio follicolare il medico ottiene informazioni anche sulla condizione dell’utero, dell’endometrio e delle ovaie individuando eventuali anomalie e condizioni, come le cisti ovariche o patologie delle tube, che possono essere alla base dei problemi di infertilità.

Costi ed efficacia

Ogni singolo monitoraggio follicolare è un controllo di breve durata (intorno ai 10-15 minuti) che non richiede particolari preparazioni e non è né invasivo né doloroso per la donna che vi si sottopone. Mediamente ha un costo che si aggira tra i 150€ e i 200€ per un ciclo di tre monitoraggi, ma è possibile che siano inclusi nei costi dei trattamenti di procreazione medicalmente assistita.

Questo tipo di approccio ha un’elevata validità ed efficacia perché consente di ottenere preziose informazioni sui processi che portano all’ovulazione e sulla crescita dei follicoli. Sia per le donne che sono alla ricerca di una gravidanza per vie naturali che per quelle che si sottopongono a un trattamento di PMA il monitoraggio follicolare rappresenta un ottimo strumento per riuscire ad arrivare al concepimento e all’impianto dell’embrione.

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